Tau Tau: l’origine

Tau Tau: l’origine

Sebastian Bidini, tatuatore

Il tatuaggio è l’arte di imprimere sulla pelle simboli e ornamenti, tramite una modificazione cutanea effettuata attraverso l’inserimento di pigmenti nel derma superficiale con strumenti capaci di tagliare o bucare.


E’ nel 1769 che il Capitano inglese James Cook, di ritorno dalle isole polinesiane, introduce in Europa il termine «tau tau», che riproduce il suono dello strumento usato nell’arcipelago per incidere la pelle.

Ma il tatuaggio è una pratica dalle origini antichissime, particolarmente diffusa tra le popolazioni europee e asiatiche dove assume significati diversi a seconda dei luoghi e dei contesti culturali in cui si sviluppa. La testimonianza più antica giunge dal confine italo-austriaco dove nel 1991, sulle alpi Otzalet, viene rinvenuto il corpo congelato e ottimamente conservato di un uomo che gli scienziati ritengono sia vissuto circa 5300 anni fa e che presenta in varie parti del corpo dei veri e propri tatuaggi.

Gli Antichi Romani, invece, erano fermamente convinti che il corpo fosse un tempio sacro e inviolabile nella sua purezza e per questo vietarono il tatuaggio, pratica riservata all’epoca per marchiare permanentemente criminali e condannati.

Nei primi anni Venti del Novecento il tatuaggio diventa nei Paesi Occidentali un “fenomeno” curioso che attrae e fa discutere, tanto che i circhi americani iniziano ad assumere centinaia di persone tatuate da capo a piedi come attrazioni per il pubblico. Per oltre cinquant’anni, poi, il tatuaggio diverrà un marchio “scomodo”, utilizzato per indicare minoranze etniche, marinai, veterani di guerra, malavitosi, carcerati e delinquenti; la connotazione simbolica indicava in quel periodo arretratezza e disordine mentale.


Analizzando i tanti differenti stimoli che nel corso della storia hanno spinto le persone a tatuarsi si rilevano maggiormente spinte di carattere sociologico, magiche-religiose ed estetiche ma che essenzialmente evidenziano tutte il bisogno di rafforzare le proprie identità e ad esorcizzare le paure. Tatuarsi è un rituale che permette di imprimere sulla pelle in modo INDELEBILE il proprio racconto della Vita; la perdita di sangue è il tributo che suggellerà il legame tra processo di mutazione personale e quello corporeo. Ad oggi l’arte del tatuaggio è diventata una pratica molto diffusa, ed in gran parte ha superato le barriere che l’avevano relegata ai margini della società. Ormai parte integrante del linguaggio sociale si è evoluta non solo nelle tecniche e negli strumenti ma anche nel linguaggio figurativo e nella conoscenza delle persone che la praticano.